My 5 must-have for summer 2011


TAKE A LOOK TO THE GALLERY!

Papillon Cor Sine Labe Doli – Shirt with ruches Francesco Scognamiglio
Sombrero Prada
Sunglasses Mercura NYC
T-Shirt with golden chains Unesthète
Cloche “Marlene Gold” by Super Duper Hats – Blouse Burberry

Photography Paolo Santambrogio

Intervista con Alice Gentilucci

ph. Helmut Newton

Ho conosciuto Alice per la prima volta a casa di un amico comune. Ma ci presentarono e basta. La incontrai nuovamente in occasione del compleanno di questo amico comune, lo stilista americano Lawrence Steele. Stavolta chiacchierammo sedute ad un tavolo in mezzo al giardino di questa grande casa a Milano. La conoscevo di nome, sapevo che era fashion editor per Vogue Italia da parecchi anni. Quando iniziammo a parlare ricordo che restai molto colpita da lei. Era molto lontana dal clichè che vuole la “gente della moda” spesso un pò “poseur”, un pò stravagante, sempre con quell’aria velata e un pò aliena, distratta e un pò snob.
Alice non aveva nulla di tutto questo. Sarà per quell’aspetto da eterna ragazzina che mi fece subito simpatia. Ricordo che la cosa che più mi colpì di lei fu la sua curiosità e la sua allegria. E’ spesso sorridente, ma il suo sorriso non è stereotipato, è un sorriso divertito, curioso, reale. E’ una donna adulta, ed è anche mamma, ma il suo sguardo comunica uno stupore che appartiene più a quello di una bambina. Una di quelle bambine “furbette”, intelligenti. Diverse dalle bambine comuni. Di quelle che capiscono tutto al volo. Un pò un giamburrasca in gonnella!… Contribuisce a donarle quell’aria, anche la spruzzata di lentiggini che ha sul naso all’insù e sul viso sempre acqua e sapone con gli occhi grandi e scuri. Snella. Bella e con una grazia niente affatto scontata.

ph. Ellen Von Unwerth

Non ho incontrato molte persone come lei e per quanto mi riguarda Alice mi piacque subito. Prima di conoscerla sapevo che aveva lavorato con Newton (uno dei miei fotografi preferiti di sempre), e questo, dopo averla conosciuta, non faceva che accrescere la mia curiosità nei suoi confronti.
Il giorno dopo inserii il suo nome su google e mi apparve il suo sito… rimasi di sasso. Conoscevo alcuni suoi lavori e sapevo alcune cose su di lei, ma di colpo scopri che una marea di quelle famose fotografie che sono archiviate nella mia testa e che nel corso degli anni sono diventate ricordi indelebili per me, l’avevano vista protagonista come fashion editor.
Scatti immortali di Newton, della Von Unwerth, di Lindbergh, di Roversi, Sorrenti, scatti indimenticabili con Linda, Christy, Claudia, Naomi, Milla, Kate, Eva, Karen, Shalom, Mariacarla. Questa piccola scoperta unita alla personalità che conobbi di Alice la sera prima, fece di lei, ai miei occhi, un “super eroe”. Una come lei, se aderisse ai canoni di un mondo di plastica come il nostro, dovrebbe camminare a tre metri dal pavimento e parlare con quell’aria di chi è diverso e migliore di te. Invece Alice, è questo il suo segreto secondo me, mantiene la curiosità per tutto ciò che la circonda e si meraviglia e stupisce ancora di fronte alla bellezza. Indaga e cerca di capire. Ha un talento innato e tangibile. È animata dalla passione e dall’entusiasmo per la vita e per l’arte, ma in lei, sorprendentemente, leggi anche il tormento. E questo la rende così… speciale! “Alle persone come Alice bisogna fare un sacco di domande… per imparare”, mi sono detta… Per questo motivo ho deciso di intervistarla per il mio blog e lei è stata così carina da accettare!

Alice Gentilucci

Il tuo è un lavoro particolare. Non tutti sanno bene di cosa si tratti. Non è così automatico decidere di farlo. Dove sei nata? Che studi hai fatto? Che lavoro facevano i tuoi genitori e dunque, come sei arrivata a fare quello che fai?
Sono nata a Milano, ho frequentato il liceo artistico e poi Grafica Pubblicitaria per tre anni……….. ho cominciato a lavorare a 20 anni come assistente stylist per caso, ma la moda e l’immagine mi aveva da sempre affascinato……. mio padre mi avrebbe voluto avvocato, come lui!

Qual è il tuo primissimo ricordo infantile o di ragazzina importante legato alla moda o dell’immagine?
Mia madre era una donna bellissima e molto curata, sembrava un’attrice del cinema neorealista Italiano anni ’60…………. io da bambina facevo dei disegni di abiti e le chiedevo se li avrebbe indossati…

Qual è la prima cosa che ti colpisce di uno scatto fotografico?
La bellezza femminile.

Cos’è la bellezza per Alice Gentilucci?
La bellezza e’ emozione estetica………..

Qual è il tuo ideale di “femminile” ? Che genere di donna è la tua?
Ho un ideale preciso, che e’ legato al cinema, mi piacciono le donne degli anni ’60….. la morbidezza dei corpi, la grazia e la forza, l’ironia e l’eleganza di quei tempi, Monica Vitti, la Cardinale, Silvana Mangano. Sofia Loren……..anche Anna Magnani con i suoi difetti che trovo molto sensuali…….. Ultimamente sono affascinata dalla bellezza orientale, i film di Ang Lee e Wong Kar Wai, hanno un’estetica travolgente.

Per te esistono canoni assoluti di bellezza o la bellezza è un concetto che si trasforma di volta in volta. Ci sono degli aspetti della bellezza che restano costanti oppure no secondo te?
La bellezza, nel mio lavoro e’ trasformazione anche se ci sono dei riferimenti che mi piace tenere costanti………….. i tacchi alti, mani e piedi curate, capelli e trucco impeccabili!
Chiaro che dipende dalla storia che voglio trasmettere ma personalmente vorrei che le pagine profumassero.

La donna dei tuoi sogni corrisponde anche nella realtà o realtà e ideale sono dimensioni totalmente distanti
La donna dei miei sogni e’ troppo estetica……….

Mi racconti com’è stato essere sul set di Newton per la prima volta? Eri molto giovane se non sbaglio.. nervosa? Com’era lui sul set?
La possibilita’ di lavorare con un genio come HN e’ stato per me un grande regalo, la prima volta mi chiese di mandargli tutti i capi fotografati in polaroid ed indossati….costrinsi la mia assistente a prestarsi come modella, guepierre, guanti in lattice, plastiche trasparenti ecc………..ci siamo divertite un mondo………….ando’ benissimo sul set..io ero giovane e quindi curiosa e presi la cosa con entusiasmo fino a perderci il sonno.
Lui era esigentissimo ma fortunatamente con un gran senso dell’ umorismo, ho imparato molte cose lavorando con Newton!

Cosa ami di più del tuo lavoro?
La possibilita’ di fare cose nuove, intellettualmente e fisicamente.

C’è qualcosa che invece detesti?
Le lunghe attese. A volte arrivo in studio alle 7.30 e la modella e’ pronta alle 14.00.

Per lavoro hai viaggiato molto. Qual è la città più stimolante dove ami sempre tornare? Perché?
Non ho una citta’ preferita, diciamo che sono piu’ serena quando lavoro in Europa, Parigi e Londra sono citta’ perfette anche per le location. Se Los Angeles non fosse cosi’ lontana per la qualita’ della luce e la temperatura forse la metterei al terzo posto.

Qual è il fotografo con il quale hai lavorato che racchiude insieme talento, intelligenza, estro, simpatia e personalità?
Come stylist non posso sceglierne uno solo…..Sono stata molto fortunata ho sempre lavorato con grandi personalità.

Io e Alice ad un festa

Mi racconti un episodio astruso o divertente vissuto su un set?
Mi ricordo un servizio con Ellen Von Unwerth era per l’alta moda e da una scogliera siamo scesi fino in spiaggia in un sentiero pericolosissimo e con tutto il materiale, abiti Couture compresi…. ho pensato di morire, avevo 12 cm di tacco!
Un’altra volta con Mark Borthwick abbiamo attraversato l’America in un Camper…… siamo stati via per 2 settimane…… con Stella Tennant, Carolyn Murphy e Chandra North …… guidando una notte nel deserto abbiamo visto una cosa luminosa e sconosciuta in cielo……….. forse un UFO!

Cosa preferisci fare? Editoriali di moda, campagne, advertising, sfilate o lavorare con i personaggi?
Non ho preferenze, mi piace tutto quello che e’ creativo.

C’è qualcosa che non hai ancora fatto ma che ti piacerebbe fare sia legato al tuo ambito che anche no?
Mi piace scrivere…….

Hai un grande rimpianto oppure sei felice di ogni tua scelta fatta fino ad ora?
Non ho rimpianti, ma dopo il mio secondo figlio non ho volato per 2 anni ed ho perso occasioni importanti! Viaggiavo solo con treni!

Se chiudi gli occhi e ci pensi, cosa ti fa commuovere? La prima immagine o ricordo… cosa ti viene in mente?
Mi commuovo facilmente………a volte quando tutti ridono al cinema .io piango………mio figlio lo racconta sempre.

Cosa consigli ai giovani che vogliono intraprendere la tua carriera oggi?
Visto come vanno le cose ci vorrebbe una domanda di riserva………………..comunque…….
Assistere una stylist free lance o entrare in una redazione.
Fare molta ricerca, osservare le persone ed informarsi.
Pensare a delle piccole storie da trasmettere nelle immagini.
Documentarsi su sfilate, personaggi e vecchi libri di fotografia ed arte e blog.
Ascoltare musica, leggere libri e andare al cinema.
Aver la passione dei viaggi.
Non chiedersi dove sarai diretto domani!

Ecco alcune delle mie foto preferite di Alice, se volete vederne tantissime altre visitate il suo sito www.alicegentilucci.com
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Yvo Bisignano per Prada

Prada ha presentato una nuova collezione di occhiali in edizione limitata, soli 500 pezzi,  si chiama Minimal Baroque. Tre gli artisti scelti da Prada per realizzare alcune illustrazioni ispirate proprio ai Minimal Baroque. Ecco quelle splendide di Yvo Bisignano!

Questo è il sito di Yvo: http://ivobisignano.blogspot.it

Questo il mio post precedente su una sua mostra: https://www.paolaiezzi.com/2009/12/les-femmes-di-yvo-bisignano/

Yvo Bisignano portrait by Paolo Santambrogio

“Ostinati e Contrari” torna a Gennaio 2011 al Teatro Elfo – Milano

E’ ufficiale da qualche settimana, lo spettacolo “Ostinati e Contrari” organizzato dalla ONLUS “La Stravaganza, con la regia di Sebastiano Filocamo, torna nuovamente a teatro!
Inutile dirvi che sono contentissima ed emozionatissima per questa notizia e che non vedo l’ora di rivedere e riabbracciare tutte le persone meravigliose con le quali condivido questo progetto speciale.
Lo spettacolo andrà in scena da martedì 13 a domenica 16 Gennaio, fino a sabato alle 20.30 e la domenica alle 15.30, presso la Sala Shakespeare del Teatro Elfo-Puccini di Milano, uno dei teatri più prestigiosi della città.
Vi posto qui l’estratto della mia partecipazione allo spettacolo scorso e il trailer ufficiale e vi suggerisco un pò di link riguardo al progetto, dove potrete vedere tutti gli altri estratti dello spettacolo e avere maggiori info sull’associazione e sul progetto.Vi linko anche i post precedenti del mio blog a riguardo.
Spero di vedervi tutti a teatro, vi aspetto!
Paola

Teatro Elfo-Puccini (per info e prenotazioni)

“Ostinati e Contrari” Facebook (la pagina ufficiale dello spettacolo)

La Stravaganza You Tube (il canale ufficiale dell’associazione)

Post precedenti del mio blog sullo spettacolo

Golden Circus – Soundtrack “For Today I’m a Boy” di Antony & The Johnsons interpretata da Paola Iezzi

CLICCA QUI E GUARDA TUTTE LE FOTO

Le fotografie sono di Paolo Santambrogio;
i ritratti sono stati realizzati in Sardengna, nel Sulcis.

goldseeker06

Sull’ignoranza

“Avallare l’ignoranza contribuisce ad abbassare il livello medio del gusto e della qualità della vita stessa e fa si che la società sprofondi sempre più nell’oblio più completo. Confrontarsi con chi ne sa più di noi, ci aiuta ad avere una visione più ampia e globale. Chiudersi a questo confronto significa precludere a se stessi e alla società della quale siamo parte, la possibilità di progredire e di evolverci in qualcosa di meglio.
Difendere, quindi diffondere l’ignoranza è quanto di peggio una società illuminata e un individuo, che per di più si dica sensibile ed illuminato, possano fare, soprattutto se questa difesa ipocrita venga fatta per il proprio personale tornaconto per accrescere il proprio ego.”
Paola Iezzi

Flamboyant Editorial – Il video di backstage con la mia personale versione di “Anarchy in the UK” come colonna sonora

Soundtrack “Anarchy in the UK”, special acoustic version coinceved, produced and singed by Paola Iezzi, music by Picoduet .The official backstage of the Flamboyant Magazine editorial, “Long Live the Queen”. The Flamboyants, Paola Iezzi and the photographer Paolo Santambrogio pay homage to the Dame Vivienne Westwood. Make-up Adrian Alvarado, hair Masha Brigatti. All clothes and accessories by Vivienne Westwood Gold Label, Red Label, Anglomania and archive. Special thanks to Claudia Tavello and to 117 Studios Milano.

“Ostinati e Contrari” – Trailer ufficiale dello spettacolo teatrale

Il trailer ufficiale dello spettacolo di “Ostinati e Contrari”, lo spettacolo a cui ho avuto modo di partecipare nei mesi scorsi e che tutti speriamo possa essere presto nuovamente in scena!

Realizzazione video Paolo Santambrogio, montaggio Chiara Tognoli.

Apre il sito ufficiale di Alda Merini


Grazie alle figlie di Alda, nasce aldamerini.it
Le figlie di Alda Merini inaugurano sulla rete il primo sito web ufficiale dedicato alla memoria della poetessa recentemente scomparsa.
La Merini raccontava: “ho avuto quattro figlie. Allevate poi da altre famiglie. Non so neppure come ho trovato il tempo per farle. Si chiamano Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta. A loro raccomando sempre di non dire che sono figlie della poetessa Alda Merini. Quella pazza. Rispondono che io sono la loro mamma e basta, che non si vergognano di me. Mi commuovono”
Nonostante le parole della madre, Emanuela, Barbara, Flavia e Simonetta ci fanno uno splendido regalo pubblicando on-line aldamerini.it, come mi scrivono nella loro lettera “un’antologia in ricordo di Alda, un elogio all’ape furibonda, alla sua figura di scrittrice e madre perchè “niente per una donna è più simile al paradiso di un figlio che le farà sognare l’amore per sempre”.
Io, per l’amore e la stima che ho nei confronti di Alda, non posso far altro che segnalarvi il sito e invitarvi a conoscere, o se la conoscete già ad approfondire lo straordinario mondo delle poesie di Alda Merini.

www.aldamerini.it

Grazie, Paola Iezzi

Ho visto Nina volare…


Come è possibile provare un’emozione così forte dopo tanti anni e tanti palchi, tanti concerti…?
Ecco come mi sentivo alla prima di “Ostinati e Contrari” al Franco Parenti di Milano. Emozionata è un eufemismo.
Sono nel camerino e non riesco a stare ferma. Niente. Così mi catapulto nel backstage per osservare attraverso una feritoia nel telo nero… “Laudate Ominem”… non manca poi tanto al mio ingresso… c’è qualche problema con i video… accidenti! La prima è sempre la prima… accidenti!… Ma tutto sembra andare liscio, comunque. Oddio, eppure le gambe non stanno ferme, un groviglio nello stomaco… poi guardo i ragazzi che vanno e vengono dal palco con i loro oggetti. Li ripongono e ne prendono altri. Seri. Concentrati. Calmi. Come fanno ad essere così calmi?… mi chiedo… Yukie ha già cantato “Ottocento”… chissà com’è andata… e anche Giops… gli occhiali… li aveva rotti poi?… boh…
Joao, Emmanuella, Alessandro, “La Guerra di Piero”, che emozione Shukri che “canta” con la lingua dei segni… e la parte più bella sul finale quando il pezzo si apre in un’armonia meravigliosa e i ragazzi alzano i cartelli con scritto B A S T A. Mi venivano sempre le lacrime agli occhi alle prove sul pezzo di Shukri. E anche ora…
Le gambe tremano più forte. Ora è Niccolò ad entrare… prima il suo monologo… “è lo stesso grido ma non lo sento… è lo stesso dolore, ma non ho lo stesso diritto!” . “Andrea s’è perso, s’è perso… e non sa tornare…”. Incrocio Giops e gli chiedo com’è andata, mi dice “non sentivo benissimo, ma mi pare bene…” gli chiedo “è pieno il teatro?” mi dice “si”. Che bello. Pieno… Aiuto… Pieno…
“E il secchio gli disse, gli disse Signore…il pozzo è profondo”… faccio il giro del backstage e inizio a portarmi vicino al mio ingresso… manca ancora un pochino. Durante il tragitto mi giro verso Masha per cercare di tranquillizzarmi, lei ci prova con il sorriso, ma niente. Ma che succede? Ho provato il pezzo centinaia di volte. E’ un pezzo solo… stai calma – mi dico – il mio abito e il faux-cul sotto mi impediscono di muovermi agilmente nello stretto del retropalco… buio. Imbragata sotto al meraviglioso abito di Vivienne, le mani gelide vado verso la postazione del fonico di palco… vicino alla mia quinta… passo davanti ad alcuni dei ragazzi che erano seduti lì momentaneamente in attesa delle scene successive. Passo sorridendo ai ragazzi in silenzio, Nic sta terminando la canzone “Na na na na na na na na”, incrocio lo sguardo di Ascanio. Ascanio è un ragazzo autistico. Lui non parla mai. Dice solo poche cose e le ripete sempre due volte, siano gesti o parole… quando passo, Ascanio allunga la sua manona verso di me e prende la mia, mi guarda negli occhi con uno sguardo che io a parole non saprei descrivere. Me la stringe allora il mio cuore si apre e la paura boh… non so che fine fa… scompare. Gli sorrido con amore… lo ringrazio, ma mi sembra di restituirgli molto meno di quanto lui mi abbia dato in quei pochi secondi. Ritraggo la mano per proseguire il mio cammino e lui me la prende nuovamente. Ricordo si… Ascanio deve ripetere i gesti e le parole… due volte… così sorrido tra me… Ascanio ha mandato via la mia paura quella sera…
Così m’infilo i miei stivaletti con il tacco impossibile, ma non tremo più, sono solo pervasa da un sentimento di gioia, di euforia…. “Forse fu all’ora terza, forse alla nona, cucito qualche giglio sul vestitino alla buona”… la bella voce di Ambra scandisce “L’infanzia di Maria”, dopodichè toccherebbe a me… pochi minuti dopo avrei recitato Alda Merini e cantato “Ho visto Nina Volare”… Intravedo la scena dal velatino… Aida prende uno schiaffo, cade… il coro scandisce “scioglie la neve al sole, ritorna l’acqua al mare, il vento e la stagione ritornano a giocare” … “E fosti tu giuseppe un reduce del passato…” è quasi ora. Sono serena, concentrata, la mia valigia rossa è di fianco a me, gli air-monitor accesi, l’archetto sistemato, l’anello e la busta da dare a Sebastiano sono con me… sono pronta… “E mentre te ne vai, stanco d’essere stanco, la bambina per mano, la tristezza di fianco pensi “Quei sacerdoti la diedero in sposa a dita troppo secche per chiudersi su una rosa, a un cuore troppo vecchio che ormai si riposa”. Il piano suona… io entro… indugio un po’ con la valigia… Poi mi fermo, attendo un secondo e attacco… “Non ho bisogno di denaro, ho bisogno di sentimenti…” è un turbinare di bellezza, emotività, ricordi, emozioni, stordimento, pace, incantesimo, respiro, ebbrezza, fantasia, liberazione e libertà… finisce in un attimo… fuori tutto… come inspirare ed espirare. Ossigeno puro, pulito, nuovo.
Attendo Seba. Ci guardiamo fisso… occhi negli occhi, avrei voluto abbracciarlo forte, ma gli metto l’anello al dito, gli do la lettera… gli indico la valigia scanditi e storditi da un ritmo jungle di percussioni ed elettronica… Poi io mi volto ed esco lentamente, mentre lui attacca … “Sono la pecora sono la vacca, che agli animali si vuol giocare, sono la femmina camicia aperta, piccole tette da succhiare…” apre la valigia, il boa rosso di struzzo, Joao indossa un orecchino d’oro “nella cucina della pensione mescolo i sogni con gli ormoni”… “finchè il mio corpo mi rassomigli sul lungomare di Bahiaaaaaaaaa” pervaso dal profumo di Fernanda, Seba incalza “sono le braci di un’unica stella che squilla di luce di nome …” e poi piano sussurra … “Princesa”…
Nel frattempo mi inserisco (a fatica per via del vestito) con Nic in mezzo al coro e ci uniamo nella parte finale dietro al velatino… insieme a Laura, vera e amata “responsabile” della mia presenza lì…
“Si balla, si Balla”… ecco la festa… parte “Spiritual”… “Dio del cielo se mi vorrai amare scendi dalle stelle e vienimi a cercare… oh Dio del cielooooo, oh Dio del cielooooo…” Siamo alle battute finali… qui percepisco la gente che si scioglie come ci sciogliamo tutti noi on e back stage… il rythm and blues, il gospel di “Spiritual”, liberano e divertono i ragazzi sul palco… sembrano davvero spassarsela come ad una festa e poi tutti aspettiamo il momento in cui Francesco fa il suo balletto da solo al centro del palco e viene portato via per un orecchio… il pubblico ride e noi ridiamo pure, sbirciando la scena da dietro le quinte… ora siamo un tutt’ uno davvero… ora che anche le ultime tensioni sono evaporate.
Che bellezza osservare la bellezza, l’armonia… Raffaele fa il suo pezzo… su Paolo… suo fratello che è morto bruciato sul posto di lavoro… mi commuove… Masha pure si commuove con me, quando il coro attacca…
“Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio…” e il palco diventa un palazzo… e i ragazzi armati solo dei loro caschetti fanno gli equilibristi su travi e ponteggi immaginari… “per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”…
Il sipario si chiude… Lo spettacolo è finito… la gente applaude… applaude forte… il sipario si riapre e parte Khorakhanè… mi viene in mente l’Irlanda, la prateria dei pionieri, la brughiera, l’Australia… tutti escono pian piano tenendosi per mano a turno a prendere gli applausi… l’avevo visto fare agli attori centinaia di volte a teatro… la gente è tutta in piedi…. io esco con Yukie… che emozione….che sensazione… che calore indescrivibile… infinito… sul palco abbraccio un pò tutti… la piccola Vanessa, Francesco (che mi vuole sposare, a patto che io non ingrassi prima del matrimonio, e neppure dopo!) Badu, Michele, Nic, Giops e non so più chi altro… sono stordita… Quando poi il sipario si chiude definitivamente, rimaniamo tutti lì come un piccolo microcosmo folle d’amore e di felicità… alcune persone spostano il sipario e si fanno largo in mezzo a noi sul palco… tra queste (amici, conoscenti…), una bella signora. Bionda, snella. E’ Dori Ghezzi. Mi abbraccia e mi chiama per nome… “Paola, complimenti! Brava!” il suo sguardo è gioioso, commosso, diretto… sono rimasta interdetta per qualche secondo… la ringrazio provando un’immensa sensazione di felicità e di unità indescrivibile… tutte le nostre diversità messe insieme avevano creato un momento irripetibile e bellissimo… “qual è dunque il problema nell’ essere diverso ora? E poi.. .diverso da chi… da che cosa?”… mi chiedo, mentre saluto, rido, abbraccio, bacio…
Così quella sera, in quel clima di euforia, il 18 Febbraio 2010, mentre nelle tv italiane imperversava la macchina televisiva del “Festival di Sanremo”, io, per la prima volta al Teatro Franco Parenti di Milano ho visto Nina volare… con Faber e con gli “Ostinati e Contrari”.
Grazie con il cuore a tutti quelli che c’erano…
Paola

GUARDA LA GALLERY CON TUTTE LE FOTO PIU’ BELLE DELLE PROVE,  DEL BACKSTAGE E DELLO SPETTACOLO.

In alto a sinistra la locandina dello spettacolo; dall’alto in basso foto di Paolo Santambrogio, Marco Piraccini, Alessandro Ummarino, Katia Nunzi e Iris Stefansdottir. L’abito di scena di Paola è di Vivienne Westwood, il make-up di Masha Brigatti. Per lo styling si ringrazia Enzo Vaccaro.

Flamboyant Magazine – Long live the Queen! Paola Iezzi & The Flamboyants pay homage to Dame Vivienne Westwood!

VI DI VIVIENNE
Vi come Vitale, Vi come Vivido, Viscerale, Vibrante,Vittoriano, Virginale, Violato, Vi come Viola, Vi come Viva la Revoluciòn y Viva la Vida! Vi come Vituperio, Vi come Viva per sempre, come Vizio, Vi come Vivienne…
Sono una Regina, sono una Prostituta, una Maestrina, una Bambina Cattiva, una Donna Dominante, ma anche una Donna Dominata, Elisabetta Prima, Anticonformista, Elegante, Altera, Sposa Punk, Romantica. Perle, perle tutte intorno, seducono il mio collo, lo soffocano, scivolano , si insinuano tra i seni, lungo le braccia. Le perle… sventura e purezza… la sensualità della compostezza, del conformismo da oltraggiare. Sentimento popolare costretto nell’aristocrazia del faux-cul, della postura. Manifesto tra la folla. I fianchi tondi, la vita stretta, strizzata… sedotta… vinta ma pertinace… il corsetto…ferma il respiro…e… spalanca le labbra carminio di stupore sull’eternità della vita che pure morendo resta Viva… Resta. Vivienne…
Paola Iezzi

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“Ostinati e contrari” al Teatro Parenti a Milano


Dal 18 al 21 Febbraio al Teatro Franco Parenti di Milano andrà in scena “Ostinati e Contrari”: uno spettacolo speciale. Speciale perché messo in piedi dall’associazione di musicoterapia di volontariato “La Stravaganza”.
Sono stata coinvolta come performer e cantante dalla presidentessa della onlus, la dottoressa Laura Bellisario e dal regista Sebastiano Filocamo.
A mia volta ho coinvolto Niccolò Agliardi (come voce maschile) e Michele Monestiroli (in qualità di arrangiatore). Niccolò e Michele, a loro volta, hanno coinvolto altre persone, collaboratori, fonici, volontari volonterosi. Desiderosi di contribuire ad un grande evento per una grande causa.
“La stravaganza” da molti anni si occupa di dare un senso differente alla “diversità”. Così la “diversità” diventa speciale fonte di ricchezza. “La stravaganza” si occupa di dare voce, attraverso l’espressione artistica, al disagio psico-fisico e porta in scena attori che, senza paura, cantano e ballano e recitano sulle ceneri di una diversità che li vede emarginati dalla società. Così l’arte e il teatro li rendono unici agli occhi della gente “normale”. La verità vera è che sono unici. Nel senso più alto del termine.
“Ostinati e Contrari” al Parenti farà poesia e denuncia, attraverso la musica e le canzoni del grande Fabrizio De Andrè.
Al primo giorno di prova ero intimorita… non sapevo cosa esattamente dovessi aspettarmi… Il teatro, la musica (unica cosa a me davvero familiare) gli assistenti sociali, il regista, i ragazzi diversamente abili, la paura di uscire dalle proprie zone comfort… la paura di essere o di comportarmi in maniera differente, di avere diversi modi. Eppure mi sono sentita diversa tante volte…
Ma quando sono entrata in teatro e ho spostato i pesanti tendaggi di velluto rosso per entrare in sala prove, ho visto un gruppo di persone. Di artisti che provavano uno spettacolo. L’intensità e la forza che mi sono arrivate sono state uniche e l’onda di passione, amore e insieme precisa e puntuale professionalità, mi hanno infuso una calma strana e il silenzio procurato anche dalla forte nevicata che imbiancava potentemente Milano, era rotto solo dalla musica di Faber che risuonava nella sala, dai movimenti e gli spostamenti dei passi delle scene e dalla voce di Sebastiano che preciso e determinato, con il suo accento siculo appena accennato, la sua coppola e il suo sguardo consapevole, dava le indicazioni per la costruzione di quel particolare momento dello spettacolo.
Ognuno è diverso, ma siamo tutti uguali. Per far scomparire la paura è necessario guardare davvero e conoscere.
Ci si vede in teatro.
Paola

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All rights reserved ©Photo Katia Nunzi ed Iris Stefansdottir

“Alone” Videoclip un anno dopo…


E’ trascorso ormai un anno dall’uscita del progetto Alone e del suo video. Il giorno dello shooting ha nevicato comecchè e il tempo ha costretto tutta la troupe ad inizare con due ore di ritardo, in un atmosfera magica silenziosa, di calma, di concentrazione, di ispirazione. Ognuno si occupava di ciò per cui era lì. Né urla, né scleri. Work and Inspiration per oltre 10 ore.
Il risultato è stato quanto di meglio avrei potuto desiderare da quel piccolo sogno diventato realtà. Un progetto nato per avere un frammento di bellezza, si è propagato diventando l’estensione di altri sogni convergenti. Ingrandendo il significato di quella stessa bellezza.
Lontano dal troppo, dall’ovvio, dall’adeguarsi. Anarchico e invincibile, senza un piano preciso, se non quello di dare senza pretendere in cambio. Una magia piccola ed unica della quale sono tanto orgogliosa.
Così, a distanza di un anno, ringrazio tutte le persone, i professionisti che vi hanno preso parte e, con il loro peculiare talento e capacità, mi hanno aiutato a realizzare questo piccolo sogno di meraviglia, immagini e musica.
Ringrazio anche chi, come me, lo ha amato e capito.

Paola Iezzi

La regia del video è di Paolo Santambrogio, il direttore della fotografia Alessandro Pavoni e il montatore Stuart Greenwald. Il video è stato nelle nomination come miglior videoclip dell’anno sia al PVI (Premio Videoclip Italiano, sezione indipendenti) sia al PIVI (Premio italiano videoclip indipendenti). La produzione, così come il concept, sono di Paola Iezzi e di Paolo Santambrogio; infatti si è trattato di una produzione indipentente, dove tutti i collaboratori hanno lavorato “a progetto” con entusiasmo e passione. In un momento in cui il mercato della musica vive la sua crisi più dura, che sta mettendo in discussione la sopravvivenza stessa degli artisti e delle canzoni, il clip rappresenta spesso un costo non “giustificabile” nel contesto di una produzione discografica, soprattutto se richiede mezzi e risorse non indifferenti e l’ambizione sia quella di creare un prodotto non meramente commerciale, come in questo caso; ma per me come per altri artisti, che in questo lavoro credono e impegnano ogni energia dover rinunciare all’apporto visivo diventa molto difficile. Per questo credo che la strada sarà, come lo è stata in questo caso, sempre più la produzione indipendente, in cui teams di lavoro leggeri e con professionisti di alto livello si ritrovano per collaborare e sperimentare su progetti comuni e stimolanti. Un vero e proprio momento di ricerca artistica ed espressiva, proprio come è stato per Alone.


Le foto del backstage sono di Kia Giannoni, il video di backstage invece è girato da Angelo Ghidoni.

Les Femmes di Yvo Bisignano

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Siamo sotto Natale.
Una mostra d’arte è l’occasione per incontrare un po’ di amici prima del 25 dicembre 2009. Manco a farlo apposta a due passi da casa (in p.zza Cantore) Ivo espone le sue “Femmes”. Conosco Ivo da poco più di un anno e mezzo. Siamo amici, ma abbiamo anche collaborato spesso e volentieri su vari progetti, non ultimo il mio videoclip “Alone” e devo dirlo, sono una sua grande “fan” perchè è un artista. E io amo gli artisti puri e lui lo è. Puro e Artista.yvojpg Ha un concetto della bellezza distante, altero, severo, elegante, ma al tempo stesso cattivo e anche… si, divertente!
Lo stile delle “Femmes” è naturalmente impeccabile, amabilmente snob, non per acquisizione, ma per natura. Stanno fra loro, oppure sole per sempre. Hanno occhi trasparenti, come acque marine, come nelle fotografie di Lindbergh, hanno colli lunghi come dei Modigliani e sono colorate, coloratissime. I colori sono decisi, netti, ma accostati fra loro con gusto e sapienza. Le fogge degli abiti dei capelli e, a volte dei cappelLi, variano, dagli anni ’30 agli anni ’50 ai fine ’70. Ma, mentre il colore degli occhi resta invariabilmente azzurro chiarissimo, il colore dei capelli diventa rosa, rosso, verde, violetto, arancio. Le pose di una sofisticata ricercatezza… le vediamo frontali, a tre quarti, di profilo, con il capo leggermente reclinato. In alcune di loro leggi la noia, in altre la malizia, in altre ancora una sorta di sorriso appena accennato, quasi di circostanza, aristocratico, arcaico come un “kouros di melos”.
Le femmes sono un trionfo di colori e di espressività. Di vita. “Le femmes” ci osservano, ci guardano brindare nei loro completi eleganti, con le gote rosate e le labbra rosse e burgundy, con le loro cloches e le collane di pietre dure tanto che, di tanto in tanto, guardandomi intorno, mi pare abbiano quasi un’aristocratica compassione per questi esseri umani che cercano disperatamente di dare un senso al tempo, all’amore e alle sommosse nelle piazze.
Grazie Ivo, Buon Natale.

Paola Iezzi

LES FEMMES

“Donne tristi, malinconiche, cocteauiane, sempre perfette anche in gruppo ma ovviamente sole, dove la solitudine da sfogo alla loro creatività di essere uniche, irrangiungibili, nel loro modo di apparire, nei loro confronti e nei confronti di una società che non le rappresenta.”
Yvo Bisignano

Olio su tela, olio su legno, colori decisi netti, pennellate violenti poco inclini alle sfumature.

IVO BISIGNANO. Siciliano di nascita, studia e consegue la Laurea in architettura a Berlino, poi il Master.
Talento poliedrico lavora in diversi ambiti dell’industria della moda; Ivo è un illustratore per Conde Nast, per Rizzoli e per Mondadori. Allo stesso tempo è stylist e consulente moda, partecipando a numerosi progetti artistici in giro per il mondo.

Esposizione presso il “Vavamoom” di Piazzale Antonio Cantore, 3 a Milano. Fino al 6 Gennaio 2010.

yvoQui sopra l’interno del Vavavoom di Piazza Cantore, sotto da sinistra Filippo Maria Biraghi di Flamboyant, Yvo Bisignano e me.

yvo2Qui sopra Andrea Boschetti di Flamboyant con me, di fianco ancora io e Filippo; anche Ivo fa parte del gruppo di Flamboyant Magazine. Il mio abito e il mio cappotto sono di Francesco Scognamiglio